Integratori di Coenzima Q10: benefici e controindicazioni.

Coenzima Q10 benefici e controindicazioni

Perché gli integratori di Coenzima Q10 sono utili e quali sono le controindicazioni relative alla loro assunzione.

Il Coenzima Q10 (CoQ10) appartiene alla famiglia degli ubichinoni e deve il suo nome proprio alla sua ubiquitaria presenza nei tessuti. Gli esseri umani e gli animali possono sintetizzare l’ubichinone(1) a partire dall’Acetil Coenzima A, attraverso la via metabolica del mevalonato.

Il coenzima Q – come veniva chiamato – è stato isolato per la prima volta dai mitocondri dei miocardiociti da Fred L. Crane e dal suo team dell’Enzyme Institute (Università del Wisconsin) nel 1957. La struttura fu poi caratterizzata nel 1958 da D.E. Wolf e dal gruppo di ricerca di Karl Folkers nei laboratori della Merck.

Nel 1970 il ricercatore italiano Gian Paolo Littarru per primo ha associato un deficit di Coenzima Q10 alle malattie cardiovascolari e da allora ha impiegato la sua vita allo studio di quella che allora si credeva fosse una vitamina.

Nel 1985 il Dott. Peter Langsjoen ha pubblicato il primo esperimento condotto in doppio cieco sui benefici della supplementazione con Coenzima Q10 nelle cardiomiopatie(2).

La fisiologia umana ne spiega egregiamente il ruolo, infatti il CoQ10 è l’unico antiossidante liposolubile sintetizzato dal nostro corpo, è presente in tutte le membrane cellulari ed è fondamentale per la produzione mitocondriale di ATP.

Il suo ruolo attivo nella catena respiratoria fa sì che una sua diminuzione entri a far parte della patogenesi multifattoriale della maggior parte delle malattie croniche.

Nel seguente paragrafo trovi, in sintesi, i benefici del CoQ10 (che trovi descritti in maniera dettagliata nell’articolo “Coenzima Q10: i benefici per l’organismo umano“.

Benefici del Coenzima Q10

Integratori Coenzima Q10 benefici

I benefici del Coenzima Q10, prodotto dal nostro organismo ma i cui livelli calano notevolmente con l’avanzare dell’età, sono numerosi e davvero importanti.

Eccoli di seguito elencati:

  • Aiuta a produrre l’energia di cui necessita il nostro organismo.
  • Favorisce il mantenimento della salute del cuore.
  • È un potente antiossidante, dunque limita notevolmente l’invecchiamento cellulare e i danni dei radicali liberi (tra cui la riduzione della fertilità, di cui abbiamo parlato nell’articolo: “Il ruolo del Coenzima Q10 nella fertilità maschile e femminile).
  • Aiuta a mantenere regolari i livelli della pressione sanguigna.
  • Migliora le funzioni neurologiche e cognitive.

Pare inoltre che vi sia una forte correlazione tra la scarsità di Coenzima Q10 e numerose problematiche, tra cui il Morbo di Parkinson, emicrania, fibromialgia e altro ancora.

Perché i livelli di Coenzima Q10 diminuiscono e come aumentarli?

Il Coenzima Q10 è di vitale importanza praticamente per ogni processo biochimico e sicuramente gli organi che sono sottoposti ad uno stress, acuto o cronico, ne hanno un fabbisogno maggiore.

La produzione endogena di questo coenzima declina a partire dal termine dell’adolescenza (in particolare dai 21 anni in poi). La diminuzione dei livelli di Coenzima Q10 è inoltre influenzata da alcune patologie e dall’assunzione di farmaci (tra cui statine, fibrati, alcuni beta-bloccanti come propranololo e metoprololo, antidepressivi triciclici) (5).

Purtroppo la sua supplementazione con il consumo di cibo resta scarsa, motivo per cui una integrazione di qualità resta la scelta migliore.

Leggi anche: L’Ubiquinolo è meglio del Coenzima Q10: ecco perché

Fonti alimentari di Coenzima Q10

Dieta insufficiente per integrare coenzima q10

Tra le fonti nutrizionali di CoQ10 troviamo carne, pollame e pesce. In particolar modo gli animali nutriti ad erba (grass fed) apportano una quota maggiore di questo coenzima.

Un’altra strategia nutrizionale per incrementare l’assunzione di questa molecola fondamentale consiste nel prediligere il consumo di organi come cuore e fegato.

Si stima, però, che l’alimentazione possa contribuire mediamente solo al 25% del fabbisogno giornaliero di Coenzima Q10 apportando circa 3-6 mg/die (7,8).

Il fabbisogno giornaliero di CoQ10 varia dai 100 ai 300 mg: come puoi notare, l’alimentazione non basta e l’assunzione di integratori di Coenzima Q10 è fortemente consigliata.

Ad oggi non sono stati registrati problemi dovuti a un eccesso di questo nutriente, infatti le dosi oltre la norma vengono di norma espulse dall’organismo attraverso le urine.

Coenzima Q10: eventuali controindicazioni e tossicità.

Non sono state segnalate reazioni avverse fino ad una supplementazione orale con 3000 mg/die per 8 mesi, 1200 mg/die per 16 mesi e 600 mg/die per 30 mesi (3,4).

Sporadiche manifestazioni cutanee associate a prurito, così come alcuni sintomi gastrointestinali sono insorti raramente in pazienti che hanno assunto per lungo periodo un dosaggio superiore ai 200 mg/die(5).

Inoltre assumere il coenzima dopo un pasto riduce sensibilmente la probabilità di avere nausea o dolore epigastrico.

Durante la gravidanza l’uso di CoQ10 fino a 200 mg/die appare sicuro fino alla ventesima settimana di gestazione, tuttavia non si raccomanda l’assunzione durante l’allattamento poiché nessuno studio sull’argomento ha ancora esplorato questa condizione.(6)

Non ci sono controindicazioni assolute per quanto riguarda questo tipo di supplementazione, tuttavia mancano dati relativi alla sicurezza della molecola in pazienti con insufficienza renale o epatica di grado grave.

Mancano altresì le evidenze relative ad eventuali interazioni tra chemioterapici e CoQ10, di conseguenza invitiamo i pazienti a non assumere AgingQ in corso di chemioterapia.

Sono state segnalate, inoltre, interazioni con Warfarin con una (seppur rara) riduzione dell’effetto anticoagulante: l’uso di antagonisti della vitamina K in concomitanza agli integratori di CoQ10 è dunque sconsigliato(9).

Bibliografia:

  1. Acosta MJ, Vazquez Fonseca L, Desbats MA, et al. Coenzyme Q biosynthesis in health and disease. Biochim Biophys Acta. 2016;1857(8):1079-1085.
  2. Langsjoen PH, Vadhanavikit S, Folkers K. Response of patients in classes III and IV of cardiomyopathy to therapy in a blind and crossover trial with coenzyme Q10. Proc Natl Acad Sci USA. 1985 Jun;82(12):4240-4.
  3. The Huntington Study Group. A randomized, placebo-controlled trial of coenzyme Q10 and remacemide in Huntington’s disease. Neurology. 2001;57(3):397-404.
  4. Ferrante KL, Shefner J, Zhang H, et al. Tolerance of high-dose (3,000 mg/day) coenzyme Q10 in ALS. Neurology. 2005;65(11):1834-1836.
  5. Hendler SS, Rorvik DR, eds. PDR for Nutritional Supplements. Montvale: Thomson Reuters; 2008.
  6. Natural Medicines. Coenzyme Q10. Professional handout/Safety. Available at: https://naturalmedicines.therapeuticresearch.com.
  7. Weber C. Dietary intake and absorption of coenzyme Q. In: Kagan VE, Quinn PJ, eds. Coenzyme Q: Molecular Mechanisms in Health and Disease. Boca Raton: CRC Press; 2001:209-215.
  8. Pravst I, Zmitek K, Zmitek J. Coenzyme Q10 contents in foods and fortification strategies. Crit Rev Food Sci Nutr. 2010;50(4):269-280.
  9. Natural Medicines. Coenzyme Q10. Professional handout/Drug Interactions. Available at: https://naturalmedicines.therapeuticresearch.com

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