Coenzima Q10: benefici per il sistema cardiocircolatorio.

Benefici Coenzima Q10 per il cuore

Il ruolo del Coenzima Q10 nel benessere del cuore e del sistema cardiocircolatorio.

“Il Coenzima Q10 rappresenta una delle più importanti scoperte nella scienza nutrizionale degli ultimi decenni. Il Q10 ridona al cuore la sua vitalità naturale.” Prof. Linus Pauling, ricercatore nell’ambito delle vitamine, insignito di due Premi Nobel.

Il CoQ10 è un nutriente vitale prodotto naturalmente dal nostro organismo, ma la cui produzione inizia a diminuire dopo l’adolescenza rendendo necessario l’utilizzo di integratori, come AgingQ.

Tale coenzima è indispensabile in particolare per la rigenerazione cellulare, lo svolgimento delle funzioni essenziali del corpo nonché migliori aspettative e qualità di vita.

Non solo: tra tutti i benefici del Coenzima Q10, uno degno di nota è il mantenimento della salute del cuore.

Già nel 1970 il ricercatore italiano Gian Paolo Littarru ha riscontrato una relazione tra l’incidenza di malattie cardiovascolari e la carenza di Coenzima Q10.

Successivamente, Nel 1985 il Dott. Peter Langsjoen ha messo in pratica il primo studio sui benefici dell’integrazione di CoQ10 nelle cardiomiopatie(1).

I benefici del Coenzima Q10 nelle problematiche cardiovascolari

Coenzima Q10 e problematiche cardiovascolari

Dai numerosi studi condotti a riguardo è emerso che non solo il CoQ10 supporta la richiesta energetica da parte del miocardio ma migliora la funzione endoteliale (2) e riduce la quota di LDL ossidate. Di conseguenza contrasta i danni dell’ipertensione e la formazione di placca aterosclerotica.

Tra i trial più citati sull’argomento è opportuno riportare il Q-Symbio, pubblicato sul Journal of the American College of Cardiology(7). Questo studio dimostra le proprietà cardioprotettive delle forme biodisponibili di Coenzima Q10 e la capacità di ridurre i MACE (Most Adverse Cardiac Events) in pazienti affetti da scompenso cardiaco.

In particolar modo è risultata notevole una riduzione del 43% della mortalità cardiovascolare.

La sezione europea di Q-Symbio ha successivamente pubblicato dati interessanti che dimostrano anche un miglioramento della frazione di eiezione in questi pazienti(3).

Tutti i partecipanti hanno assunto per circa 2 anni una dose giornaliera di 300 mg di ubichinone. Al tempo dello studio non esistevano formulazioni sicure in grado di mantenere intatte a lungo termine la qualità e le caratteristiche dell’ubichinolo, forma ridotta del CoQ10 che necessita di dosaggi più bassi.

Altre conferme sul ruolo di questa supplementazione nello scompenso cardiaco giungono da studi in cui è stato misurata la concentrazione plasmatica di CoQ10 trovando la carenze maggiori in pazienti con malattia più avanzata (4).

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Coenzima Q10 e prevenzione dell’Angina pectoris

L’ISCHEMIA trial, pubblicato negli ultimi mesi del 2019, ha evidenziato una non superiorità della terapia invasiva con angioplastica rispetto alla terapia medica in pazienti con cardiopatia ischemica stabile.

Sono solo cinque gli studi randomizzati che hanno esaminato gli effetti del CoenzimaQ10 in questa categoria di pazienti ed i risultati sono incoraggianti: migliore tolleranza allo sforzo e riduzione della sintomatologia dolorosa (5).

Con queste premesse, è possibile pensare che questa molecola possa migliorare l’efficacia dei trattamenti anti-anginosi.

Riteniamo questa informazione di fondamentale importanza, soprattutto all’inizio di un’era in cui una sempre maggiore quota di pazienti cardiopatici verrà trattato con terapia medica piuttosto che con soluzioni più invasive.

Il ruolo del Coenzima Q10 contro l’ipertensione arteriosa

Coenzima Q10 benefici per ipertensione

Circa il 25% della popolazione adulta italiana è affetta da ipertensione. Al giorno d’oggi i nutraceutici rappresentano un valido alleato, assieme alla modificazione dello stile di vita, primo suggerimento indicato dalle linee guida in questa categoria di pazienti.

Tra le molecole con maggiore impatto sui valori di pressione arteriosa troviamo anche il CoenzimaQ10.

Un numero relativamente ampio di studi clinici supporta l’effetto antipertensivo di alti dosaggi di questo coenzima.

Una meta-analisi di trial clinici randomizzati controllati ha concluso che il trattamento orale con 100 mg o più di CoQ10 nei soggetti con ipertensione arteriosa ha provocato una riduzione significativa della pressione arteriosa sistolica di 11 mmHg (CI 95% 8,14) e della pressione arteriosa diastolica di 7 mmHg (CI 95% 5,8) (6).

Normalizzare la pressione arteriosa è solo uno dei tanti meccanismi con cui il CoQ10 contribuisce alla riduzione del rischio cardiovascolare ed alla prevenzione di patologie acute (7).

AgingQ si propone come monoterapia nei casi di ipertensione lieve, ma si presta bene anche alle associazioni con altri nutraceutici (per esempio aglio, olivo, magnesio) o farmaci di sintesi (per esempio ace inibitori o sartani).

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Coenzima Q10 contro l’Aterosclerosi

L’ossidazione delle lipoproteine a bassa densità (LDL) è ritenuta fondamentale per l’accumulo e la rottura della placca aterosclerotica nel lume delle coronarie indipendentemente dalla quantità di lipoproteine circolanti.

I moderni screening di prevenzione cardiologica primaria non prevedono più solo la misurazione sierica di LDL-c per il calcolo della massa di colesterolo trasportata da ogni lipoproteina.

Un dato più importante, infatti, è quello rappresentato da LDL-p e dalla quota di LDL ossidate, che ci informano sulla presenza di particelle piccole e maggiormente aterogene, ritenute responsabili di quelle placche aterosclerotiche con maggiore probabilità di andare incontro a rottura.

In questo contesto, una supplementazione con ubichinolo si è dimostrata efficace nell’inibizione del processo di ossidazione di LDL (16).

Un altro step importante nella patogenesi dell’aterosclerosi è rappresentato dal reclutamento di cellule del sistema immunitario come i monociti. L’assunzione per 10 settimane di ubichinolo ha causato la riduzione dell’espressione delle integrine sulla superficie dei monociti confermando le spiccate proprietà antiaterogeniche del Coenzima Q10 (8).

Bibiliografia:

  1. Langsjoen PH, Vadhanavikit S, Folkers K. Response of patients in classes III and IV of cardiomyopathy to therapy in a blind and crossover trial with coenzyme Q10. Proc Natl Acad Sci USA. 1985 Jun;82(12):4240-4.
  2. Gao L, Mao Q, Cao J, Wang Y, Zhou X, Fan L. Effects of coenzyme Q10 on vascular endothelial function in humans: a meta-analysis of randomized controlled trials. Atherosclerosis. 2012;221(2):311-316.7. Mortensen, S. A., Rosenfeldt, F., Kumar, A., Dolliner, P., Filipiak, K. J., Pella, D., & Littarru, G. P. (2014). The effect of Coenzyme Q10 on morbidity and mortality in chronic heart failure: results from Q-SYMBIO: a randomized double blind trial. JACC. Heart Failure, 2(6), 641-649
  3. Mortensen, A.L.; Rosenfeldt, F.; Filipiak, K.J. (March 5, 2019). “Effect of Coenzyme Q10 in Europeans with Chronic Heart Failure: A Sub-Group Analysis of the Q-SYMBIO Randomized Double-Blind Trial”. Cardiology Journal. 26 (2): 147–156.
  4. McMurray JJ, Dunselman P, Wedel H, et al. Coenzyme Q10, rosuvastatin, and clinical outcomes in heart failure: a pre-specified substudy of CORONA (controlled rosuvastatin multinational study in heart failure). J Am Coll Cardiol. 2010;56(15):1196-1204.
  5. Tran MT, Mitchell TM, Kennedy DT, Giles JT. Role of coenzyme Q10 in chronic heart failure, angina, and hypertension. Pharmacotherapy. 2001;21(7):797-806.
  6. Ho MJ, Bellusci A, Wright JM. Blood pressure lowering efficacy of coenzyme Q10 for primary hypertension. Cochrane Database Syst Rev. 2009; 4: CD007435.
  7. Langsjoen PH, Langsjoen AM. Overview of the use of CoQ10 in cardiovascular disease. Biofactors. 1999; 9: 273-284.
  8. Turunen M, Wehlin L, Sjoberg M, et al. beta2-Integrin and lipid modifications indicate a non-antioxidant mechanism for the anti-atherogenic effect of dietary coenzyme Q10. Biochem Biophys Res Commun. 2002;296(2):255-260.

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