I fermenti lattici nella correlazione tra intestino e cervello

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Il ruolo dei fermenti lattici nella correlazione tra intestino e cervello

Ildegarda di Bingen – meglio conosciuta come la Sibilla del Reno, vissuta tra il 1098 e il 1179 – era una naturalista, guaritrice e mistica tedesca con una profonda conoscenza della potenza medicamentosa di madre natura.

La sua raccolta di erbe spontanee, la preparazione di rimedi naturali e lo studio dei benefici delle piante per il nostro organismo, costituiscono un capitale conoscitivo che non può essere ignorato.

La sua intuizione empirica circa l’esistenza di un legame indissolubile tra il funzionamento dell’intestino e quelli che aveva definito “stati d’animo” è inoltre una frontiera di studio che, ad oggi, sta conducendo ad una vera e propria rivoluzione nel campo della ricerca scientifica. Parliamo del mutuo dialogo che intercorre tra l’intestino – e la flora batterica intestinale o microbiota – e il cervello.

In questo articolo vedremo nel dettaglio quali sono le ultime novità in relazione alle scoperte scientifiche sul reciproco condizionamento microbiota/cervello.

Vedremo inoltre quali sono le funzioni del microbiota e come è possibile apportare molteplici benefici al nostro organismo, attraverso l’utilizzo di integratori alimentari a base di bifidobacteria, lactobacilli, inulina e fibre prebiotiche come i Fermenti Lattici Vivi Migliora di Fitosofia.

Cos’è la flora batterica intestinale o microbiota

La nostra flora batterica intestinale ospita numerose specie di batteri, virus, protozoi e funghi il cui insieme è definito più propriamente “microbiota”. Si tratta di microrganismi presenti in via maggiore nell’apparato digerente ma anche nelle vie respiratorie, nel tratto urogenitale e nella pelle. I batteri sono scientificamente classificati come batteri utili, batteri non dannosi, batteri dannosi o potenzialmente dannosi. Nel linguaggio comune si parla invece di batteri “buoni” e “cattivi”: ovvero batteri utili per il mantenimento dell’equilibrio del nostro organismo e batteri patogeni. Tra i batteri utili per il corretto funzionamento dell’intestino troviamo i bifidobatteri e i lactobacilli.

L’integratore di fermenti lattici vivi

Fitosofia ha messo a punto un integratore alimentare in compresse contenente bifidobacteria, lactobacilli, inulina e fibre prebiotiche: i Fermenti Lattici Vivi Migliora.

E’ un integratore ideato per favorire la regolarità dell’intestino, ostacolare la proliferazione di batteri nocivi, bilanciare l’apparato urogenitale e favorire la digestione e l’assorbimento di nutrienti. In modo particolare le fibre prebiotiche e l’inulina – una delle fibre prebiotiche più utili – aiutano a ridurre i livelli di colesterolo nel sangue e a controllare la glicemia.

Inulina: che cos’è e quali sono i suoi effetti sulla salute

Il regno vegetale offre molteplici suggestioni per la conservazione di riserve energetiche volte ad affrontare ritmi naturali ostili e complessi per la sopravvivenza stessa della pianta. L’inulina è un oligosaccaride di riserva tipico del regno vegetale.

Il 15% circa delle piante conservano l’inulina come riserva energetica per fronteggiare i periodi invernali durante i quali, il ritmo vegetativo è inferiore e c’è bisogno di ricorrere a vere e proprie “scorte energetiche”.

Queste piante conservano l’inulina in riserve ipogee ovvero nelle parti sotterranee della pianta come radici, tuberi o rizomi. Ecco perché l’assunzione di inulina rappresenta un valido aiuto mutuato dall’antica sapienza silente di “medicatrix naturae”: la forza guaritrice della natura.

I Fermenti Lattici  Fitosofia contengono fibre prebiotiche e inulina i cui benefici sono molteplici:

  • aiutano a regolarizzare il tratto intestinale (combattono e prevengono fenomeni di stitichezza);
  • aiutano a migliorare la concentrazione di colesterolo e trigligeridi nel sangue;
  • esercitano un’azione positiva sulla flora batterica intestinale.

La Rivoluzione Microbiota

Microbiota è un termine che recentemente ha sostituito la vecchia definizione di flora batterica intestinale o flora microbica intestinale. Parliamo di una massa enorme costituita da oltre mille miliardi di cellule vive, ciascuna con un metabolismo proprio ed una funzionalità precisa. Il microbiota, nell’adulto, pesa all’incirca 1 kg e mezzo: più del cuore dunque e più del cervello.

Sempre più spesso si sente parlare di Rivoluzione Microbiota: la ricerca è infatti orientata verso lo studio delle sequenze genetiche dei microrganismi ospitati dall’organismo umano, come il progetto di ricerca “Human Microbiome Project” lanciato dal National Health Institute negli Stati Uniti o il “Metagenoma del tratto intestinale umano” condotto dall’Unione Europea. Lo studio sempre più approfondito del microbiota rivela dunque l’importanza dei batteri denominati “buoni” contenuti nell’intestino per:

  • il mantenimento del nostro organismo in equilibrio;
  • la produzione di serotonina;
  • la corretta funzionalità del nostro sistema immunitario.

Le cause dell’alterazione del microbiota

L’alterazione del microbiota può dipendere da diversi fattori esterni e interni come un utilizzo reiterato e continuativo di antibiotici e protettori gastrici, una dieta non equilibrata e disordini funzionali del sistema immunitario.

Data la sua plasticità, il microbiota si adatta con facilità alle variazioni legate a fattori esterni o interni e, come abbiamo detto, alla genetica del soggetto. L’avanzare dell’età è un altro fattore che incide sull’alterazione del microbiota e che può portare a quella che viene definita “disbiosi”: una condizione patologica per la quale vi è uno squilibrio sostanziale con l’organismo che lo ospita ovvero il nostro intestino.

Sintomi di un intestino in squilibrio

I sintomi di un intestino in squilibrio possono essere molteplici:

  • turbe digestive;
  • dolori intestinali;
  • gonfiore addominale;
  • alternanza di stitichezza e diarrea;
  • irritabilità e squilibri nel sonno.

Per favorire il corretto funzionamento dell’intestino – e fare in modo che il microbiota mantenga un rapporto di simbiosi omeostatica con l’organismo che lo ospita – è possibile intervenire mediante l’assunzione di integratori alimentari a base di fermenti lattici vivi e fibre prebiotiche come i Fermenti Lattici Vivi Migliora. Recenti studi hanno inoltre indagato l’importanza delle fibre prebiotiche nel prevenire gravi malattie come il cancro al colon retto.

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La competizione tra i batteri per il nutrimento

L’importanza delle ricerca scientifica sull’equilibrio del microbiota non è inerente, come comunemente si potrebbe pensare, solo alla corretta digestione, ma anche alla funzione che il microbiota svolge sulla salute dell’intero organismo e, in particolare, sul sistema immunitario.

La composizione del microbiota e i suoi effetti sulla salute del nostro organismo sono estremamente variabili da individuo a individuo e cambiano nel corso della nostra intera esistenza.

Sappiamo, ad esempio, che specie acidofile come lactobacilli, batteri bifidi o streptococchi hanno un effetto disintossicante e favoriscono il corretto funzionamento del sistema immunitario. A

ltre specie invece rilasciano sostanze tossiche, promuovono fenomeni di costipazione e aumentano il rischio di tumori intestinali. Come abbiamo detto, gli studi dimostrano che la composizione dei batteri che popolano il nostro intestino dipende in parte dalla genetica del nostro organismo e in parte da fattori esterni come alimentazione, stili di vita e utilizzo di antibiotici.

Nel momento in cui un batterio patogeno arriva nel nostro intestino ha inizio una vera e propria battaglia tra batteri che si combatte dalla notte dei tempi come abbiamo spiegato qui.

Modulare il microbiota con una dieta personalizzata

Il nostro apparato digerente, un organo dalle proporzioni pantagrueliche di ben 9 metri, è il grande serbatoio che contiene il microbiota ed è ricco di una imponente quantità di nutrienti – quelli che ingeriamo attraverso l’alimentazione – oltre che di liquidi e di secrezioni che il nostro organismo produce e riassorbe in maniera incessante.

In modo particolare, il colon e l’intestino tenue contengono buona parte delle nostre comunità microbiche.

Modulare la composizione del microbiota con una dieta personalizzata o mediante assunzione di integratori alimentari – contenenti probiotici e prebiotici – è una semplice azione che può comportare numerosi benefici all’intero organismo.

La quantità di fibre che ingeriamo, il numero di pasti nell’arco di una giornata, il livello di idratazione che prendiamo e il fatto che ingeriamo proteine animali o vegetali, sono tutti fattori che concorrono alla modulazione del microbiota nell’arco dell’intera esistenza.

Per maggiori informazioni in merito, e per richiedere una dieta personalizzata può essere molto utile rivolgersi ad un esperta di nutrizione funzionale.

Se una dieta personalizzata è importante per mantenere il microbiota in equilibrio in un soggetto adulto, lo è, ancora di più, nei bambini fino ai 7 o 8 anni. Vediamo perché.

“Core Native Microbiota”

I primi 7 o 8 anni di vita di un essere umano sono quelli in cui si forma il “Core Native Microbiota” ovvero quella parte del microbiota “di base” che entra in equilibrio con il sistema immunitario e, in genere, non si modifica più nell’arco della vita di una persona.

Fino a diversi anni fa, la medicina riteneva che il bambino appena nato fosse sterile e che la formazione della sua composizione batterica, avvenisse a seguito di un contatto con l’ambiente esterno – a partire dal microbiota della vagina della madre fino al contatto con i batteri dell’epidermide di altre persone, l’allattamento e così via.

Ad oggi, è invece ampiamente confermato che il neonato viene alla luce già contaminato da batteri presenti nella placenta, che, tramite il cordone ombelicale, colonizzano la sua comunità microbiotica.

Durante la fase dell’allattamento, le varie comunità microbiche colonizzano inoltre tutte le superfici: dalle mucose all’intestino. Prima dello svezzamento, l’intestino del neonato non ha un sistema immunitario sviluppato e, proprio la colonizzazione di queste comunità microbiche esterne, favoriscono il suo sviluppo e vanno a formare quello che viene scientificamente definito Core Native Microbiota.

Il nostro organismo dunque, nel corso della sua intera esistenza, tollererà proprio quelle specie che lo hanno colonizzato nei primi anni di vita fino allo svezzamento, determinando così la nostra risposta immunologica e il corretto funzionamento del sistema immunitario.

Ecco perché allattare al seno, anziché ricorrere a latti artificiali, costituisce un elemento indispensabile per la salute del bambino prima e dell’adulto poi.

Il latte materno infatti, diversamente da quanto si possa pensare, non fornisce solo nutrimento calorico ma va a “popolare” l’intestino del neonato con i prebiotici – utilizzati dai batteri intestinali “alleati” per crescere e proliferare – con la finalità di combattere i batteri patogeni, mantenere in equilibrio il nostro sistema immunitario e, più in generale, favorire il benessere di tutto l’organismo.

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Fibre prebiotiche: alleate dell’intestino e della salute

Una flora batterica patogena può causare disturbi a livello gastrointestinale come gastroenteriti, infezioni del tratto genito-urinario e turbe digestive. Le fibre prebiotiche contenute nei Fermenti Lattici Migliora favoriscono la crescita di una flora batterica amica e proteggono l’intestino dalla crescita della flora batterica patogena.

Sono inoltre utili per migliorare l’assorbimento di minerali preziosi come calcio e magnesio e per attenuare eventuali intolleranze alimentari come quella al lattosio. In natura è inoltre possibile trovare un’elevata quantità di probiotici in alimenti quali il kefir, lo yogurt – preferibilmente bianco naturale privo di additivi e fresco – nei crauti, nel tempeh e nel miso.

Le sfide del futuro nella ricerca scientifica del microbiota

Nella fase adulta, un’alimentazione bilanciata e l’assunzione di integratori alimentari come probiotici e prebiotici sono azioni indispensabili per modulare le comunità batteriche, sia in caso di presenza di patologie, sia in organismi sani o, meglio ancora, in equilibrio eubiotico.

Ogni individuo ha un microbiota unico che si raffronta incessantemente con un metabolismo personale: ecco perché, prima di scegliere una nutrizione personalizzata, sarebbe opportuno conoscere prima di tutto le variabili del metabolismo e del microbiota.

La ricerca scientifica è indirizzata proprio verso lo studio della caratterizzazione del metagenoma del microbiota intestinale e dei geni che reggono il metabolismo di ogni organismo.

Questi risultati potranno essere utili per formulare una nutrizione personalizzata valida per mantenere in equilibrio l’intero organismo. Si tratta proprio di una delle grandi sfide di mappatura che ci attendono in futuro e che si sommano alle grandi novità sul microbiota recentemente scoperte dalla ricerca scientifica. Vediamo quali.

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Lo stato dei lavori sul microbiota intestinale

In medicina, lo studio del microbiota intestinale è un campo di ricerca le cui innovazioni si sono moltiplicate da circa quindici anni grazie all’avanzamento delle tecniche e degli strumenti utilizzati in microbiologia molecolare, con un numero crescente di novità sul suo funzionamento.

Sappiamo che il microbiota è un complesso ecosistema distribuito in miliardi di cellule ciascuna con una funzione specifica e in un processo di comunicazione incessante.

Il microbiota è inoltre popolato da migliaia di specie di microbi, virus, miceti, micromiceti, eucarioti e microeucarioti senza che vi sia un rapporto di “dominanza” di una popolazione microbica sulle altre.

La loro funzione è infatti quella di mantenere in equilibrio il sistema favorendo l’eubiosi ovvero un corretto equilibrio di tutte le sue funzioni e un livello di comunicazione ottimale tra le specie che lo compongono e tra queste e l’intero organismo.

Microbiota e obesità

I processi vitali coadiuvati dal microbiota sono la digestione, la sintesi delle vitamine e il metabolismo. Secondo numerose ricerche vi è uno stretto collegamento tra lo squilibrio della composizione del microbiota e lo sviluppo di stati di obesità e di patologie come il diabete.

E’ stato dimostrato che la flora batterica di soggetti obesi è infatti diversa da quella di soggetti in normo-peso. Il microbiota è inoltre coinvolto nel funzionamento dei recettori dell’insulina e nella protezione dalle infiammazioni di bassa entità.

La ricerca ha confermato che, quando la varietà batterica viene alterata per via dell’assunzione di antibiotici, alimentazione non equilibrata e stili di vita poco sani, ci si espone al rischio di aumentare la propria resistenza all’azione dell’insulina e quindi di favorire lo sviluppo o il peggioramento di sovrappeso e diabete.

Ipotesi dell’igiene o Higin Hypothesis

Nel corso degli ultimi anni di ricerca è stato approfondito un campo di studi secondo il quale il microbiota della popolazione occidentale e di coloro che vivono in paesi in via di sviluppo è molto diverso.

É inoltre emerso che, due comunità che vivono in una prossimità geografica, ma con un diverso regime alimentare e stili di vita diversi, presentano notevoli differenze nella composizione e nella funzionalità della flora batterica.

In questo filone di ricerca si colloca anche l’Ipotesi dell’Igiene o Higin Hypothesis: si ritiene infatti che in un mondo iperigienizzato, la perdita di popolazioni microbiche per così dire preistoriche sia responsabile dell’esplosione di malattie immuno-allergiche tipiche delle società sviluppate.

Ecco perché, per favorire l’equilibrio della flora batterica intestinale, è molto importante ricorrere all’utilizzo di prebiotici e probiotici come i Fermenti Lattici Vivi Migliora.

Microbiota intestinale e cervello

Proprio come aveva intuito Ildegarda di Bingen, esiste una forte correlazione tra il funzionamento del microbiota intestinale e il cervello. La ricerca neurobiologica più avanzata sta studiando l’importanza del microbiota non solo per lo sviluppo del cervello ma anche per il mantenimento delle sue principali funzioni cognitive.

Scoprire che determinati ceppi di microrganismi che possediamo dalla nascita nel nostro intestino – Core Native Microbiota – possono modificare lo sviluppo del cervello, sta aprendo delle possibilità inimmaginabili anche sul fronte delle terapie psichiatriche e della prevenzione di malattie psichiatriche in soggetti portatori di particolari vulnerabilità.

La ricerca sta dimostrando che l’utilizzo di ceppi di bifidobatteri possono modificare un neurotrasmettitore importante del nostro cervello chiamato “Gaba”. Il Gaba è un aminoacido che ha una funzione inibitoria e controlla l’attività di tutti i neuroni nel nostro cervello.

Le benzodiazepine, ad esempio, ovvero gli ansiolitici più utilizzati nel mondo, agiscono proprio attraverso il Gaba. Secondo i primi dati emersi, un trattamento con i bifidobacteri può modificare la composizione e la struttura del recettore Gaba e aumentare il livello, per così dire, performante dei neuroni. La conferma di queste ricerche scientifiche aprirà scenari fino ad oggi impensabili per la cura e il trattamento di molte patologie come ansia, depressione, malattie psichiatriche e disturbi del sonno.

Integratori probiotici per combattere ansia, stress e insonnia

Secondo quanto sostenuto da Claudio Mencacci, Presidente della Società Italiana di Neuropsicofarmacologia, ad oggi sappiamo che esiste una stretta correlazione tra disturbi del sonno e composizione del microbiota.

Si tratta di un’interazione attiva nella quale le alterazioni del sonno possono comportare alterazioni del microbiota e viceversa. Vi è inoltre un’evidenza scientifica secondo la quale i probiotici possono avere un impatto sui pazienti che soffrono di depressione.

Secondo quanto sostenuto da Ted Dinan – Professore del Dipartimento di Psichiatria dell’Università di Cork – è molto appropriato prescrivere probiotici come integrazione per le convenzionali terapie con antidepressivi.

Nel settore della neuropsichiatria è inoltre in crescita il numero di prescrizioni di integratori probiotici come formula di progressivo “svezzamento” dall’utilizzo di benzodiazepine, farmaci che generano una forte dipendenza.

L’utilizzo di un integratore di probiotici e prebiotici (fermenti lattici vivi) sembra quindi fornire dei validi supporti per il trattamento delle problematiche come ansia, depressione e insonnia, assieme a quelli che sono i trattamenti convenzionali normalmente previsti per queste condizioni patologiche.

Ildegarda di Bingen e la “subtilitas”

Alla luce di quanto abbiamo detto è importante considerare l’utilizzo di integratori probiotici e prebiotici – come i Fermenti Lattici Migliora – per favorire il corretto funzionamento del microbiota in modo naturale.

Ildegarda di Bingen aveva definito l’energia curativa e benefica presente in ogni alimento con il termine di “subtilitas” o sottogliezza.

In tutti i suoi studi vi è una profonda correlazione tra stato fisico ed emotivo, tra pensieri ed emozioni, tra intestino e cervello quasi a voler ricordare che la salute, proprio come avevano intuito anche gli alchimisti, è un processo circolare che contempla, in una spirale uroborica, un perfetto allineamento tra corpo, mente e spirito.

Fonti Bibliografiche

  • The Mind-Gut Connection, Emeran Mayer;
  • Il Secondo Cervello, Michael D. Gerhson;
  • Articolo di Claudio Mencacci, Presidente Società Italiana di Neuropsicofarmacologia, gennnaio 2020 (https://www.claudiomencacci.it/2020/01/20/qualita-del-sonno-effetti-benefici-da-probiotici-e-microbiota-intestinale/);
  • Dieta e Microbiota, alimenti, batteri, probiotici e salute, Vassilios Fanos, Heygeia Press;
  • Hildegard’s Healing Plants: From Her Medieval Classic Physica, Hildegard Von Bingen;
  • Manuale della medicina di Santa Ildegarda, Gottfried Hertzka, Wighard Streholow;
  • Microbiota, l’amico invisibile per il tuo benessere a tutte le età, Siliva di Maio, Federico Mereta, Gribaudo Editore.
  • Gut Microbiota, Interactive Effects on Nutrition and Health, Edward Isghiguro, Kristina Campbell, Natasha Haskey;
  • https://microbioma.it/neuroscienze/ted-dinan-cosi-abbiamo-scoperto-il-legame-tra-microbiota-e-depressione/
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